Domanda:
Partigiani, veri liberatori o strumento di propaganda politica?
L'Imperatore
2009-10-23 06:18:31 UTC
Ecco una domanda complessa, che forse tutti ci siamo posti...
I partigiani Italiani durante l'occupazione Tedesca della penisola tra il '43 al '45 si sono sempre opposti allo stato fantoccio Mussoliniano... Ma il loro appoggio lo considero fortemente simbolico, visto le loro limitatezze belliche e la loro debole cooperazione... talmente tanto che gli Alleati ci dichiararono solamente "coobelligeranti"!
Esaltati dalla repubblica nel dopoguerra e ancora considerati gli eroi liberatori dell'Italia Fascista e Dittatoriale, a mio parere non sono stato altro che strumento per l'abbattimento della monarchia e degrado della cultura fascista italiana, visto che i "veri" liberatori o se vogliamo anche i "veri" conquistatori, sono stati gli Anglo-Americani....
Quindi, voi che ne pensate del movimento partigiano italiano e del suo esagerato esaltamento?

Attendo risposte interessanti...

Vetra
Diciassette risposte:
Moralizzatore para la liberaciòn
2009-10-23 08:10:24 UTC
Facciamo innanzitutto una premessa che nessuno mai fà.



Non tutti i partigiani combattevano per la liberazione dell'Italia,e non tutti i partigiani erano comunisti.



Molti erano cattolici,tanti altri addirittura apolitici.

Molti altri combattevano solo perchè il fratello per esempio era stato amazzato dai tedeschi,altri ancora per interessi e questioni personali.



Per non parlare poi di quello che tantissimi partigiani si resero partecipi subito dopo la fine della guerra in Italia:vendette personali e politiche,omicidi mascherati da "giuste" esecuzioni nel nome della libertà e dell'antifascismo,conflitti di interessi,etcc... .

Moltissime persone una volta finita la guerra furono ammazzate solo perchè accusate di essere fasciste.



Dal punto di vista bellico i partigiani non furono di certo i protagonisti della liberazione o della vittoria.Furono solo dei partecipanti.Il loro ruolo principale era quello di segnalare agli americani la posizione dei tedeschi e degli italiani fascisti.

Dopodichè passava il bombardiere americano e faceva una strage radendo quasi al suolo paesi e quartieri.

I partigiani sapevano bene che sarebbero morte persone innocenti quando prima attaccavano i tedeschi e poi fugivano o segnalavano i punti da bombardare nascosti sulle montagne.



Personalmente non la ritengo una cosa cosi nobile anche se ci furono partigiani che morirono per una causa in cui credevano volendo andare fino in fondo.Onore al merito per carità,ma diciamo anche quello che oggi viene nascosto e di cui non si parla mai.



Io penso che il movimento partigiano non vada visto come un "unica schiera di eroi senza macchia e senza paura che combattevano tutti uniti per la libertà d'Italia" ma che vada visto per quello che fu.

Fu un movimento composto da persone di credenze e di idee politiche e religiose diverse,motivate spesissimo da motivi ben diversi dalla "causa per la libertà".E diciamo anche che si resero anche loro,esattamente come le brigate nere ed i tedeschi,di stragi ed efferatezze.



Ciò non esclude quella parte di partigiani che morirono per una causa comune,giusta o sbagliata che fosse.





@Molotov,permettimi una sola cosa.....non è che i tuoi padri fondatori debbano essere necessariamente "puliti" senza macchia e senza paura......
tomma91
2009-10-23 15:48:03 UTC
concordo con Historian: alcuni fecero atti eroici, molti altri delle barbarie inaudite nei confronti di fascisti o anticomunisti.



I veri liberatori sono gli anglo-americani, i partigiani fecero guerriglia con attentati inutili, vigliacchi e maldestri (l'attentato di via Rasella fu l'anticamera delle Fosse Ardeatine), causando l'odiosa rappresaglia dei nazisti.

E' vero, furono esaltati un po' troppo nel dopoguerra. Gli alleati li consideravano traditori (infatti è nato il verbo "to badogliate", da Badoglio, che significa tradire).
anonymous
2009-10-23 13:25:49 UTC
Alcuni partigiani furono degli eroi e si batterono molto bene contro i tedeschi, ma alcuni a Porzus, alle carceri di Schio, alla Cartiera Burgo di Mignagola, al Brandolini di Oderzo... a Reggio Emilia compirono atti di efferatezza inaudita...

Dopo la guerra, i partigiani da 150000 divennero un milione e mezzo ed iniziò la loro santificazione...lotta partigiana....epopea partigiana...la repubblica nata dalla resistenza...l'antifascismo militante e compagnia bella e così via di questo passo.

Leggiti la storia di:

Mario Toffanin detto "Giacca" (Padova, 9 novembre 1912 – Sesana - Yu - 22 gennaio 1999) è stato un partigiano italiano condannato all'ergastolo in contumacia per l'eccidio di Porzus...





@Molotov:



A Stalingrado i tedeschi furono sconfitti dall'armata rossa , esercito sovietico regolare, non dai partigiani...

Milano: fu liberata dai partigiani il 25 aprile quando i Tedeschi se n'erano già andati via,,,

Le 4 giornate di Napoli non furono ad opera dei partigiani ma della popolazione civile di Napoli, anche donne e bambini che non ne potevano più delle angherie tedesche...

Le fonti che hai sono di parte....confrontale con qualche fonte più attendibile, che so... l'agente segreto dell' OSS Peter Tompkins che operò a Roma durante l'occupazione tedesca...





By H
baraob
2009-10-23 19:51:42 UTC
La resistenza popolare non è stato un fenomeno solo puramente italiano. Come tu sai c'è stata anche in numerosi paesi assoggettati dalla Wehrmacht come la Grecia, la Polonia e la Jugoslavia (ti consiglio di vedere il film "Underground" di Kusturica) e in Francia non ne parliamo... in tutti questi paesi come anche in Italia la resistenza antifascista è stata veramente fondamentale, non solo simbolicamente. Se fosse stato soltanto un appoggio "simbolico" non si spiegherebbero tutte le rappresaglie compiute dai nazisti: erano una vera e propria spina nel fianco.



Tuttavia ritengo anche vero che se (giochiamo a fantastoria) non ci fosse stata una resistenza del genere gli alleati ci avrebbero ugualmente liberato/conquistato, ma magari con più difficoltà.
dottor K
2009-10-23 15:01:02 UTC
Direi che molte cose nella guerra di liberazione sono state strumentalizzate spesso per propaganda politica ma per alcuni versi come base su cui ricostruire un identità nazionale.

L' Italia era una una nazione distrutta economicamente in piena crisi delle istituzioni, la monarchia era uscita dal ventennio e dall' otto settembre con un immagine molto negativa ,il rischio di una rivoluzione comunista era latente non c'era piu' un esercito le forze di polizia , la magistratura, e la burocrazia erano quelle del regime fascista.

Il mito della liberazione partigiana erano necessario a ricostituire un identità nazionale come i moti risorgimentali erano stati necessari a costituire l'unità.

Alcide De Gasperi aveva perfettamente chiaro questo concetto e opero' su tre fronti: l'amnistia per i crimini rossi e neri, far sparire dal dizionario la parola guerra civile , rafforzare l'economia con l'aiuto degli stati uniti, istituire una repubblica anche ricorrendo a brogli elettorali.Il tutto in nome di uno stato fondato sui valori democratici portati dalla resistenza

Il PCI che fino all' avvento del fascismo era una forza minoritaria del socialismo ma che era maggioritaria nel CLN fece una scelta piu' ideologica e culturale.

Antonio Gramsci nei suoi quaderni aveva ipotizzato nella formazione di una cultura di sinistra la chiave per la costituzione di uno stato comunista in Italia. L'appropriarsi degli ideali della resistenza rendendoli parte dell' ideologia comunista italiana fu un operazione che il PCI porto' avanti fino a pochi anni fa

La resistenza divenne sempre di piu' un fenomeno di Sinistra e le forze repubblicane liberali socialiste e democristiane vennero escluse con un operazione culturale che le mise in secondo piano alle forze garibaldine.
anonymous
2009-10-23 14:21:28 UTC
beh io ho sentito spesso di crimini efferati fatti dagli stessi partigiani,quindi una santificazione totale di questi non mi sentirei di farla;è logico che dopo la parentesi fascista si voglia lodare lo spirito di liberazione e condannare quanto è stato...ma santi in modo assoluto no(ovviamente non parlo di tutti,gli eroi c'erano e non vanno contestati)
etcetera
2009-10-23 20:33:03 UTC
Penso nè l' uno né l' altro.

Non potevano essere i veri liberatori, perché la sconfitta dell' occupante tedesco nell' Italia centro settentrionale non fu determinata dalla loro azione, nonostante il contributo che vi diedero, né furono, durante la guerra, un mero strumento di propaganda politica e migliaia di morti lo testimoniano.

La lotta partigiana consentì tuttavia all' Italia di continuare ad esistere come nazione al disastro a cui l' aveva portata il fascismo, permise di dare una nuova speranza che, come sempre accade in questo paese, finì nel giro di pochi decenni con l' andare delusa.

La lotta partigiana resta una delle poche cose nella storia della nostra nazione di cui si dovrebbe andare fieri e su cui andrebbe fondato il nostro sentimento di appartenenza comunitaria indipendentemente dal credo politico. Ma questo sentimento unitario in Italia è impossibile dal crollo dell' impero romano in avanti.
anonymous
2009-10-23 20:02:05 UTC
io non me la sono posto mai questa domanda

non si puo definire mossa di propaganda politica, datii massacri che subivano e per le pene inflittegli se andavano contro il regime...

non vedrei la morte dei partigiani come una mossa politica anche perche politica a quale scopo? se c'era il regime a che serviva la propaganda

gli alleati non era che detto che avrebbero vinto, hanno al massimo colto il momento migliore

e comunque chi rischierebbe la vita per semplice propaganda
Gigi d' Alessio al rogo
2009-10-23 13:51:08 UTC
Strumento di propagnada comunista, primo i partigiani veri (quelli che combattevano nel 1943/44) erano pochi e mal organizzati, poi quando la vittoria Alleata si stava profilando (inizio 1945), tutti di colpo partigiani! Per non parlare delle stragi fatte dai partigiani comunisti nel Nord' Italia (soprattutto nell' area corrispondente al cosiddetto triangolo della morte in Provincia di Reggio Emilia), il buon Pansa ne sa qualcosa, visto che da quando parla di queste cose è stato letteralmente scomunicato dalla sinistra militante! Si calcola circa 20 mila vittime dei partigiani, furono prevalentemente fascisti ma non solo, furono accoppati anche chierici, liberali, in poche parole tutte quelle persone che si opponevano al possibile potere rosso che si sarebbe instaurato in Italia (e che per fortuna non si instaurò). La nostra declamata Resistenza fu i realtà una guerra civile il merito della nostra Liberazione è da attribuire quasi esclusivamente agli Anglo-Americani
anonymous
2009-10-23 23:46:49 UTC
Credo che vadano anzitutto compresi gli obiettivi della guerra partigiana. Fondamentalmente, c'erano due approcci:



1. quello delle formazioni socialiste, liberali, cattoliche, di Giustizia e Libertà, repubblicane;

2. quello dei comunisti e dei militari, specie reduci dalla Grecia, dall'Albania, dalla Russia ecc.



Schematizzando:



l'approccio 1. era essenzialmente : liberare le città dai nazifascisti prima che arrivassero gli Alleati, ma confidando sulla loro spinta militarmente vincente, per poi prendere in mano la situazione e far sì che fossero i CLN a trattare con le forze alleate. Lo scopo era: impedire alla vecchia classe dirigente prefascista di riprendere il potere, in quanto era ritenuta responsabile dell'avvento del fascismo. Dunque le azioni erano per lo più non azioni di guerra vera e propria, ma di guerriglia, svolte in pochi e in piccolissimi gruppi, per indurre anzitutto i nazifascisti ad aver paura di qualsiasi civile italiano incontrassero e rompere il clima di indifferenza e di acquiescenza che pareva avvolgere la maggioranza degli italiani. Insomma: spingere i nazifascisti a un'odiosa repressione generalizzata per ottenere una reazione altrettanto generalizzata. Salvo attaccare in forze -avendo . mantenuto i contatti radio con gli Alleati- quando si era certi che stessero per arrivare sul posto, occupando per primi le città ed evitando che la vecchia classe dirigente prefascista tornasse ai suoi posti di comando come se nulla fosse accaduto;



approccio 2.: vera e propria guerra condotta con azioni propriamente militari in campo aperto, spesso eroiche proprio perché in inferiorità di mezzi e uomini. Per i militari la spiegazione è lpiù che altro nelladdestramento che avevano ricevuto, per cui vedevano lo scontro come un vero e proprio scontro bellico, e spesso non ne vedevano il lato politico. Per i comunisti -ed è la ragione principale per cui hanno avuto il maggior numero di persone in galera o uccise in campo aperto- si combatteva per rovesiare ogni ordine borghese: pre-fascista, fascista, post-fascista, e per conseguire la vittoria del proletariato. Resistenza e Guerra rivoluzionaria erano, per i più di loro, la stessa cosa. Quindi le formazioni comuniste spesso scendevano in campo numerose, organizzate in "truooe" al modo militare e con morti in quantità. Si può condividere o meno l'approccio, si può considerarlo politicamente errato, ma è innegabile l'abnegazione e spesso l'eroismo dei comunisti.



Non è un caso che poi la svolta di Salerno, voluta da Togliatti perché di concerto con Stalin aveva capito che la Rivoluzione in Italia doveva attendere, spiazzasse il resto dei CLN.



Ad ogni buon conto, se stiamo qui a parlare liberamente lo dobbiamo non solo agli Alleati, ma anche a quelle donne e quegli uomini che rischiarono e spesso sacrificarono la vita.



Ciò detto, mi pare chiaro che, come in ogni situazione di guerra, specie dopo il '43, si liberi anche la canaglia. E' sempre così: da chi era composta la massa della Milizia fascista della prima ora o le SA e le SS naziste, se non da teppa e avanzi di galera cui il successo di quelle idee politiche faceva intravvedere un ribaltamento della propria condizione esistenziale e sociale?



Bene: dopo il 25 Aprile '43, anche ai partigiani si mescola la canaglia. Spesso spietata, perché quanti più fascisti eliminava, tanto più si accreditava come liberatrice e portatrice dei nuovi valori di libertà. Si rifaceva una verginità antifascista spesso anche chi era stato grigio connivente col Regime: anche questo succede sistematicamente, nelle vicende umane. Ci furono anche Fascisti che morirono eroicamente per ferma volontà di non rinnegare il loro passato e i loro ideali. E persone uccise senza che c'entrassero nulla o che avevano avuto ruoli insignificanti o solo per vendette e rancori personali e di nessuna rilevanza politica.



Liberiamoci da ogni visione retorica, romantica e idealistica della storia e capiremo che, per compiersi, la storia si avvale anche del peggio della natura umana, piegandolo a finalità che sanno poi trascendere e superare quel peggio di noi, che è anche e sempre parte di noi tutti, chi più chi meno.
Lady Snape
2009-10-23 14:15:56 UTC
Diciamo che partigiani e Alleati avevano innanzitutto un diverso armamentario, ma questo non toglie che ci sia stata una spinta da parte dei partigiani (che non sono solo comunisti, ma c'erano anche quelli di estrazione cattolica, liberali, monarchici, insomma tutti quelli che volevano ribellarsi al Fascismo. L'errore che si fa è che si tende a individuare solo nelle sinistre l'azione partigiana.).

Questa unione di forze diverse è alla base poi della costituzione della Repubblica e ovviamente della stesura della Carta Costituzionale. Ecco perchè è importante ricordare il movimento partigiano, perchè è alla base di quella che è l'Italia, nel bene e nel male. Ovviamente dopo questo momento di "felice armonia" le fazioni sono tornate a dividersi, dato che il nemico comune era stato arginato.Comunque sia condanno i partigiani quando si sono macchiati di accanimento contro i tedeschi in ritirata: se ci sono state molte rappresaglie è stato anche a causa dell'eccessivo "zelo" dei partigiani, che proprio dolci non furono e poco importa che i tedeschi avevano fatto di peggio, loro si sono messo allo stesso orribile livello in alcuni casi: l'unica differenza è che i tedeschi la guerra l'hanno persa.
?
2009-10-23 13:27:47 UTC
Secondo me date le loro capacità purtroppo limitate in senso bellico non sono riusciti a fare quello che tarantino avrebbe voluto come nel film bastardi senza gloria(non è un errore il mio è un paragone di possibilità belliche).tuttavia ne ho conosciuti vari di questi uomini che hanno dato la vita non per liberare l'italia,ma fare capire che gli italiani non erano completamente soggiogati dal potere nazifascista!

pertanto ritengo che la loro forza stesse nei loro ideali.



aneddoto:1 di loro mi ha raccontato che una sera lui e dei suoi amici senza armi tesero un agguato a un tedesco che stava fumando,gli saltarono alle spalle puntandogli un ramo dietro la schiena in modo che sembrasse un fucile,quindi si fecero dare armi e uniforme e scapparono via...in questo modo risparmiarono la vita a quel poveraccio fregato con l'inganno e conquistarono la loro prima arma!!!
anonymous
2009-10-24 12:53:23 UTC
I veri liberatori sono gli americani, non i partigiani. Prova a pensare cosa sarebbe successo se non ci fossero stati gli americani: due cose. O avrebbero perso, e avremmo continuato con il regime; o avrebbero vinto, e li sarebbe stata la fine della nostra cara Italia: senza gli americani che ci salvavano il deretano orde di comunisti malati avrebbero sfilato per l' Italia chiamando a gran voce il "compagno Stalin" che non avrebbe tardato a venire e a fare dell' Italia la hall dell' inferno. La festa della liberazione è la festa in cui vengono lodati i partigiani, è la festa della strumentalizzazione da parte di comunisti falsi democratici di un giorno che dovrebbe essere di ringraziamento agli alleati americani per il loro sostegno e non ai partigiani, combattenti per un regime peggiore di quello che gia c'era.



Non voglio attaccare tutti i partigiani, perchè c'erano anche partigiani liberali, repubblicani, democristiani. Parlo dei partigiani comunisti, la stragrande maggioranza, ed essere comunista significava essere fan di un regime pazzoide e brutale come quello di Stalin. Infatti si dovrà aspettare Berlinguer e l' eurocomunismo prima che il PCI si stacchi dalla strada del comunismo sovietico.



MnR
Zoroastro85
2009-10-24 08:56:47 UTC
la "resistenza" italiana, in realtà non fu una resistenza. la resistenza è una opposizione popolare ad un nemico invasore, mentre quella partigiana, al contrario, fu un appoggio all'invasore e non una opposizione, in particolare un appoggio all'invasore contro i residui fascisti italiani, il che significa che la resistenza fu in realtà una vera e propria guerra civile italiana combattuta tra la repubblica si salò e i partigiani, i quali godettero dell'aiuto determinante delle forze anglo americane. fu un po' ciò che accadde in iraq: le forze anglo americane invasero il paese con l'aiuto degli iracheni oppositori al regime di saddam, contro i seguaci del dittatore...cioè una guerra civile supportata da un aiuto esterno.

la propaganda politica è venuta dopo, i partigiani non erano comunisti o di sinistra, erano oppositori del regime che si batterono per cancellarlo dalla faccia della terra. e' sbagliato considerarla una cosa di sinistra, perchè non fu tale.
Roberto
2009-10-23 14:05:39 UTC
I partigiani sono degli eroi, non dei liberatori.

Sono morti per difendere la popolazione dalle angherie fasciste.

Hanno aiutato gli Americani, compiendo azioni disturbatrici nei confronti dei nazi-fascisti, ma non l' hanno salvata loro l' Italia.

Anche perchè hanno operato solo nel centro-nord.
anonymous
2009-10-23 13:29:42 UTC
infatti, i più importanti storici militari (come Keegan) sono d'accordo sul fatto che la resistenza nell'Europa occidentale ha avuto un impatto limitatissimo... basti pensare che in Italia il gruppo d'Armate di Kesselring si è arreso, in buone condizioni, quando i russi erano già dentro Berlino. La guerra in Italia l'hanno vinta gli angloamericani, quando sento qualcuno dire che "è stata vinta dai partigiani" il mio ignorantometro scatta sul rosso.



Gli attentati dei partigiani hanno al contrario provocato sanguinose rappresaglie, come tutti sappiamo: migliaia e migliaia di civili lasciati a essere giustiziati mentre i veri responsabili si nascondevano.

Sono rispuntati, a guerra finita, per reclamare onori e per uccidere i loro nemici politici (e, spesso, personali), con la scusa che erano "fascisti" (mio nonno ha visto un ragazzo di 20 anni fatto a pezzi a colpi d'ascia perché figlio di qualcuno inviso a questi "eroi").



Parlare di "riscatto della resistenza" è la stessa cosa di quando dicevano, ai mondiali del 2002, che "con collina siamo in finale anche noi": patetico.



La libertà dell'Europa occidentale è merito degli alleati, con buona pace dei comunisti e dei loro simpatizzanti.
Molotov
2009-10-23 13:43:51 UTC
Milano: liberata dai partigiani il 25 aprile

Napoli: liberata dai partigiani e dalla popolazione civile in 4 giornate di scontri



Limitatezza bellica? Non ho parole

Non avere missili Katiuscia o batterie anti-aeree non vuol dire non far niente



@Vetra: a Stalingrado combattettero casa per casa, spesso usando armi rudimentali, come nel film Il nemico alle porte. la forza dei sovietici stava nel numero

Detto questo, ho usato forse un tono forte ma la tua domanda è bellissima, ti ho acceso una stella, è che ormai c'è un clima di oblio, di qualunquismo nel nostro paese e ha volte mi fa innervosire



@Vetra è vero, mi appassionano i sovietici e l'imbattibile Armata Rossa, ma amo la storia in generale e non si può negare che sia stato uno dei migliori eserciti del periodo contemporaneo



@Pat Bateman napoletani che si sparavano tra loro?

O scherzi, o intendi che i partigiani sparavano ai fascisti: se questa si considera guerra civile è compito della storiografia, vedi la teoria di Pavone. in ogni caso rivedi le fonti: i partigiani si divisero per fermare la colonna Stamm, poi arresasi agli americani, e per entrare a Milano, effettivamente conquistata da loro......

.... Spand u suennn



@The historian Quando ho parlato di Stalingrado parlavo naturalmente dell'Armata Rossa, come ho specificato dopo 7 parole, puntando l'accento sulla scarsezza di rifornimenti sovietici, che non pregiudicò la loro vittoria

Definire di parte autori storici e giuristi di fama internazionale mi sembra un tantino fazioso, non trovi?

aggiungerei alla mia già completa lista Giovanni Pesce (senza tregua)

Su questi temi c'è un'enormità di fonti, spesso contrastanti tra loro. Sta a ciascuno di noi l'onere e l'onore di scegliere a quali credere e di quali fidarsi. Io ti porto padri della Costituzione, tu una spia. a risentirci....


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