Domanda:
Quale fu l' effetto dell' introduzione delle armi da fuoco sui castelli medievali?
Geologo
2011-06-07 17:15:47 UTC
Studiando architettura giapponese ho visto che l'introduzione di tali armi in Giappone diede una notevole spinta verso un nuovo tipo di costruzioni difensive, i castelli.
Questo perchè erano abbastanza resistenti da non cedere sotto l'assedio delle armi da fuoco e in più essendo alti riservavano una postazione privilegiata all'artiglieria di cui il castello stesso si era ampiamente rifornito.

Mi sbaglio o in Europa è successo un po' il contrario?
Cioè, da noi i castelli c'erano già prima che le armi da fuoco venissero usate in larga scala in campo militare e quindi la domanda è:
In giappone hanno favorito la costruzione dei castelli mentre da noi hanno segnato un po' il declino di questo tipo di strutture?

Ovviamente se ho detto qualche boiata ditemelo, mi serve per la tesina >.<
Sei risposte:
anonymous
2011-06-08 05:45:21 UTC
Il nome "castello" non implica una similitudine di tecniche costruttive. Il castello giapponese ha sì una vistosa torre centrale ma è eretto su terrapieni, in tutto simili ai ns "bastioni"; in più l'incidenza percentuale di armi da fuoco sul totale rimase piuttosto bassa in Giappone mentre da noi già nel primo '5oo era in corso una vera corsa agli armamenti. I ns castelli erano per la maggiore strutture poco resistenti, con murature alte e sottili, malamente controventate da contrafforti. Le armi europee forse erano - occorre un'analisi che qui non posso fare - balisticamente superiori, come velocità quindi energia del proiettile, e certo anche di calibro superiore (come i grossi calibri Mons Meg e "cannone degli Zar"). Già nel 1380 la bombarda tedesca (l'eccellenza tecnologica tedesca parte da lontano) "Krimilde" perforava 2mt di muraglia a 150 metri. All'inizio (1450/80 ca) si aggiornarono i castelli con semplici rinforzi in terra dietro alle mura e con piattaforme o feritoie, contro un attacco ancora sostenibile: dal 1480 in poi la qualità e quantità delle armi d'assedio era tale che non era più possibile "updatare" le opere esistenti, peraltro dislocate in ragione di scontri feudali e non come sistema organico di difesa (il Giappone rimase feudale fino al 1868). Il territorio: anche da noi i castelli siti in collina ebbero vita più lunga, adeguandosi con "plataforme" come batterie: l'angolo di sito era sfavorevole all'attaccante e favorevole all'assediato. Ma abbiamo anche amplissime pianure e con angolo di sito favorevole le mura urbike e castellane vekkio tipo erano spacciate: dice Makiavelli..."nn esiste muro ancorkè gruossissimo ch'egli [il cannone] in poco non abbatta". Ed i ns castelli raramete avevano mura "gruossissime", eccetto le Rokke del 1440/1490 già erette in ragione delle nuove armi. Il ridisegnamento della "makkina territoriale" consentì di erigere ex novo strutture già pensate ad hoc (muraglioni spessissimi seguiti dal terrapieno, inclinati, con bastioni a freccia) sistemate in ragione di nuovi assetti geopolitici. I castelli divennero residenze lussuose o prigioni o decaddero andando in rovina o adibiti ad altri usi. In effetti, alla prova, i castelli giapponesi cedettero subito attaccati nel 1858 da armi europee; le ns fortezze bastionate sopravvissero fino ai primi '9oo; i forti disegnati nel '500 rimasero il "modulo" usato ancora con perfezionamenti varii fino al 1890 circa.



@Campari: quelli ke tu definisci castelli "ke si abbassano" sono di fatto le moderne cittadelle e fortezze del 1490/1790. La differenza sta nella tecnologia ma anche nel ruolo: da casa del castellano a postazione militare di artiglieria. I cannoni non erano così scarsi: vero ke Makiavelli raccomandava di non porre "oltre i 300 passi" le armi, ma ciò per sfruttare la massima radenza del colpo quindi l'energia erogata. Quindi il castello "tipico" muore in effetti nel corso del primo '5oo, fatto a pezzi dai cannoni (vedansi stampe coeve): si ha quindi il cambio di destinazione d'uso, da forte a residenza. Quello che nasce è il Forte, ma mantiene per alcuni decenni il nome: come Castel Sant'Elmo a Napoli. Gli Spagnoli kiamavano castello anche le nuove opere bastionate, ciò genera insicurezza nella classificazione. Castel D'Avalos, è un Forte, ad esempio. Ce ne sono diversi. In breve prese finalmente piede la parola "Fuerte". Ma ancora nel '7oo troviamo Castle Williams, e ci sono forti americani del primo '8oo che si chiamano "Castle"....
MedioEvo Vivo
2011-06-08 09:43:20 UTC
Ciao. Io sono un appassionato di Storia medievale e conosco molto bene i castelli -e le relative tattica e tecniche di assedio- europei. Mi trovi, purtroppo, impreparato su quelle del medioevo giapponese (mi pare che vada dal 1400 al 1600, giusto? Quindi quando i cannoni erano più evoluti).

In primis bisogna specificare che l'introduzione delle armi da fuoco pesante fu un vero flop in Europa. Infatti i castelli non subirono notevoli cambiamenti fino al 1550 circa. Come mai? i cannoni dell'epoca erano ancora rudimentali, costosi e poco efficienti. Servivano soprattutto a due funzioni: quella di spaventare i soldati semplici e con scarsa disciplina (i contadini o i mercanti), i quali sentendo dei grossi boati, si davano alla fuga lasciando il proprio esercito indifeso di una prima linea. Invece che sparare ai castelli si sparava alla fanteria. Infatti, nella logica militare medievale del tempo, il castello non era di molto interesse. La guerra, nella visione del tempo, era fatta dagli uomini e non dalle strutture. La guerra veniva percepita in un modo completamente diverso dal nostro moderno. La guerra andava affrontata corpo a corpo, con un codice etico di comportamento e non nascosti dietro a delle mura come dei codardi. Poche erano le guerre a fine di appropriazione del castello: e in più se lo si distruggeva (dovendo poi ripagare la ricostruzione), che senso aveva sprecare risorse e mettere in pericolo il proprio rifugio per prenderne un altro? Bisogna poi pensare che era molto più semplice aspettare che chi si era arroccato dentro, morisse di fame, invece che assalirlo. Così, i cannoni venivano -come detto- adoperati sulle persone, prima per spaventarli e poi per colpirli. Non si mirava al castello per un'altra ragione molto semplice: la scarsa gittata. Si doveva arrivare proprio sotto le mura (i primi cannoni sparavano a 200 m. massimo) ed essere preda di frecce nemiche e di fossati profondi. E arrivarci non era così scontato. Per questo, i cannoni, erano solo -come lo era nella guerra fredda la bomba atormica- un arma psicologica sugli avversari. Ma realisticamente non serviva a molto. Idem le catapulpe; molto adatte per far un film a tema, ma non per assediare un castello.



Per distruggere il castello, se proprio si voleva commettere questo gesto estremo, per ripicca, per cattiveria o per semplice stupidità, si utilizzavano i sistemi di "mine". Si studiava la struttura accuramente e si notavano i punti deboli. Una volta scelto il punto si scavava in segreto un tunnel sotterraneo, al fine di far crollare le mura facendogli mancare la terra sottostante. E a quel punto iniziava una guerra di mine e contromine. Esse erano molto più economiche e meno vistose che un cannone. Certo, per i minatori non era un lavoro piacevole :D

Con i miglioramenti del cannone devono cambiare anche le fortificazioni: si rinforzano le pareti, si aumenta la "scarpa" (la base su cui poggia il muro) e si mettono dei "barbacane" (pareti di rinforzo) molto più accentuati. Si cambia la pianta, facendola diventare "a stella", in modo da diminuire i fronti di attacco da controllare. Si rafforzarono i punti deboli delle strutture: gli angoli, facendoli diventare delle piazze quadrate. Questi - i castelli - per tanto, prima divennero delle "piazze forti" o "rocca forti" e poi esclusivamente dei "forti". Ma non solo: prima il castello era una città, le mura erano le difese di un abitato, di una società; poi, il castello diventa una pedina di uno scacchiere strategico (passaggio da castello a piazzaforte). Non era più a difesa di una città, e al suo interno non vi era un villaggio pullulante, ma diventava una struttura militare a se stante, molto lontana dalla città. Quindi, non tutti i castelli persero la loro importanza con il crescere delle armi da fuoco. Molti diventarono solo dei palazzi da dipingere o da abbellire (vedi Mantova, Ferrara, etc.), visto che non avevano (o non godevano) di una posizione strategia interessante. Ma se alcuni si dovettere riempire di cicli di affreschi, altri, si dovettero adattare a nuove strutture e diventare più robusti e resistenti, ed in molti casi erano strutture nuove non pre-esistenti. Quindi le strutture divennero più basse e grasse tanto per intenderci. Basse perché non serviva più alzare la struttura (se un cannone colpiva la parte alta, inevitabilmente essa sarebbe crollata in testa a chi ci stava sotto) visto che non vi erano più le "arrampicate"sulle mura. E, ovviamente, per limitare i costi si utilizzavano lo stesso numero di mattoni di prima. Per tanto il castello europeo/italiano si espanse in larghezza più che in altezza.



Chiarimento: per un punto di vista, da me condiviso, i castelli non ebbero mai una grande importanza bellica. Una importanza "centrale". Certo, ci furono assedi, ma credo che fossero più anomalie che "norma". Quindi non parlerei di vero e proprio "declino" visto che non ci fu una "salita". Almeno in Italia. In Inghilterra il discorso è sommariamente diverso.
?
2011-06-08 07:53:22 UTC
Nulla so dei castelli giapponesi, quindi propendo a credere a quanto tu dici in proposito. Per i castelli "nostrani" è ugualmente vero ciò che pensi: costruiti in epoche lontane e con finalità diversa, cioè quella di resistere a lunghi assedi portati con mezzi e macchine in uso dai tempi dei tempi, non ressero all'artiglieria moderna. La possibilità dei cannoni di aprirvi larghe brecce, uccidendo in contemporanea gran numero di assediati, li rese presto superati dal punto di vista della difesa bellica.
gigispina@ymail.com
2011-06-08 07:33:43 UTC
giá nella 1. guerra nondale fu messe su i carri armati mitra-

gliatrice per combattere le truppe nemiche
anonymous
2011-06-08 10:47:43 UTC
le armi da fuoco hanno segnato il crollo del valore bellico: prima gli scontri erano corpo a corpo, e vinceva davvero il più forte, ora vince chi si nasconde meglio e ha una mira migliore...viva il medioevo!
?
2011-06-08 00:23:35 UTC
nessuno...ti faccio un esempio di arma da fuoco : l' acqua

le armi da fuoco non hanno effetto contro i castelli perchè per i castelli servono le armi da castello.

ciao.


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