Ciao. Io sono un appassionato di Storia medievale e conosco molto bene i castelli -e le relative tattica e tecniche di assedio- europei. Mi trovi, purtroppo, impreparato su quelle del medioevo giapponese (mi pare che vada dal 1400 al 1600, giusto? Quindi quando i cannoni erano più evoluti).
In primis bisogna specificare che l'introduzione delle armi da fuoco pesante fu un vero flop in Europa. Infatti i castelli non subirono notevoli cambiamenti fino al 1550 circa. Come mai? i cannoni dell'epoca erano ancora rudimentali, costosi e poco efficienti. Servivano soprattutto a due funzioni: quella di spaventare i soldati semplici e con scarsa disciplina (i contadini o i mercanti), i quali sentendo dei grossi boati, si davano alla fuga lasciando il proprio esercito indifeso di una prima linea. Invece che sparare ai castelli si sparava alla fanteria. Infatti, nella logica militare medievale del tempo, il castello non era di molto interesse. La guerra, nella visione del tempo, era fatta dagli uomini e non dalle strutture. La guerra veniva percepita in un modo completamente diverso dal nostro moderno. La guerra andava affrontata corpo a corpo, con un codice etico di comportamento e non nascosti dietro a delle mura come dei codardi. Poche erano le guerre a fine di appropriazione del castello: e in più se lo si distruggeva (dovendo poi ripagare la ricostruzione), che senso aveva sprecare risorse e mettere in pericolo il proprio rifugio per prenderne un altro? Bisogna poi pensare che era molto più semplice aspettare che chi si era arroccato dentro, morisse di fame, invece che assalirlo. Così, i cannoni venivano -come detto- adoperati sulle persone, prima per spaventarli e poi per colpirli. Non si mirava al castello per un'altra ragione molto semplice: la scarsa gittata. Si doveva arrivare proprio sotto le mura (i primi cannoni sparavano a 200 m. massimo) ed essere preda di frecce nemiche e di fossati profondi. E arrivarci non era così scontato. Per questo, i cannoni, erano solo -come lo era nella guerra fredda la bomba atormica- un arma psicologica sugli avversari. Ma realisticamente non serviva a molto. Idem le catapulpe; molto adatte per far un film a tema, ma non per assediare un castello.
Per distruggere il castello, se proprio si voleva commettere questo gesto estremo, per ripicca, per cattiveria o per semplice stupidità, si utilizzavano i sistemi di "mine". Si studiava la struttura accuramente e si notavano i punti deboli. Una volta scelto il punto si scavava in segreto un tunnel sotterraneo, al fine di far crollare le mura facendogli mancare la terra sottostante. E a quel punto iniziava una guerra di mine e contromine. Esse erano molto più economiche e meno vistose che un cannone. Certo, per i minatori non era un lavoro piacevole :D
Con i miglioramenti del cannone devono cambiare anche le fortificazioni: si rinforzano le pareti, si aumenta la "scarpa" (la base su cui poggia il muro) e si mettono dei "barbacane" (pareti di rinforzo) molto più accentuati. Si cambia la pianta, facendola diventare "a stella", in modo da diminuire i fronti di attacco da controllare. Si rafforzarono i punti deboli delle strutture: gli angoli, facendoli diventare delle piazze quadrate. Questi - i castelli - per tanto, prima divennero delle "piazze forti" o "rocca forti" e poi esclusivamente dei "forti". Ma non solo: prima il castello era una città, le mura erano le difese di un abitato, di una società; poi, il castello diventa una pedina di uno scacchiere strategico (passaggio da castello a piazzaforte). Non era più a difesa di una città, e al suo interno non vi era un villaggio pullulante, ma diventava una struttura militare a se stante, molto lontana dalla città. Quindi, non tutti i castelli persero la loro importanza con il crescere delle armi da fuoco. Molti diventarono solo dei palazzi da dipingere o da abbellire (vedi Mantova, Ferrara, etc.), visto che non avevano (o non godevano) di una posizione strategia interessante. Ma se alcuni si dovettere riempire di cicli di affreschi, altri, si dovettero adattare a nuove strutture e diventare più robusti e resistenti, ed in molti casi erano strutture nuove non pre-esistenti. Quindi le strutture divennero più basse e grasse tanto per intenderci. Basse perché non serviva più alzare la struttura (se un cannone colpiva la parte alta, inevitabilmente essa sarebbe crollata in testa a chi ci stava sotto) visto che non vi erano più le "arrampicate"sulle mura. E, ovviamente, per limitare i costi si utilizzavano lo stesso numero di mattoni di prima. Per tanto il castello europeo/italiano si espanse in larghezza più che in altezza.
Chiarimento: per un punto di vista, da me condiviso, i castelli non ebbero mai una grande importanza bellica. Una importanza "centrale". Certo, ci furono assedi, ma credo che fossero più anomalie che "norma". Quindi non parlerei di vero e proprio "declino" visto che non ci fu una "salita". Almeno in Italia. In Inghilterra il discorso è sommariamente diverso.