Domanda:
datemi "certezze"!?
chupi
2008-02-22 14:17:19 UTC
ho recentemente studiato a scuola la storia degli imperatori romani e trattato il movimento del "profetismo", consiste in un periodo, post augusto nel quale si diffondo molti profeti acclamandosi i nuovi messia, i salvatori del popolo di israele etc... tra questi si afferma un tale Gesù, che con i suoi valori, un po' da capellone, da il via ad una religione che sarà destinata a sorcare i millenni. io sono cattolico (chiaramente non dei più fedeli) e mi chiedo "ma se non ci fosse stato Gesù, adesso andrei in chiesa ad adorare un altro di quei profeti?".

per di più leggendo un po' la storia della bibbia mi rendo conto che sia i 10 comandamenti che gli insegnamenti di cristo non sono altro che indicazioni basilari per l'erezione di una società, niente di più che le fondamenta di ogni legge, un idea totalmente umana.

spero che mi possiate aiutare, 10 punti chiaramente al migliore
Quattro risposte:
alessandro s
2008-02-22 18:06:29 UTC
I popoli hanno bisogno di credere per sperare che, almeno in cielo, esista quella giustizia che in terra, manca.

Bisogna anche comprendere che la morte fa paura, quindi meglio credere ad una vita oltre la vita che al buio totale; diciamo che si vive certamente meglio credendo che il tutto non si riduca alla nostra esistenza terrena.

Non è semplice accettare il fatto che dopo la vita finisca tutto, ma per la natura è così e noi facciamo parte della natura,e per essa non siamo ne più importanti ne meno del più insignificante, per noi, degli esseri viventi.

Dobbiamo comprendere che millenni fa, un terremoto aveva un'altra valenza, si credeva che fosse una manifestazione divina, quindi si dava un altro significato agli eventi naturali ma per l'epoca giustificabili solo in questo senso.

Ora che la scienza ha dimostrato il contrario, anche con Darwin il quale ha disintegrato parte della bibbia, in realtà credere diviene difficile. Certamente se non ci fosse stato cristo, qualche altro profeta avrebbe preso il suo posto, visto che le religioni ai tempi dei tempi si sono scopiazzate sia le origini che le festività ed anche gli idoli.

E poi quanti interessi dietro ad un crocifisso? Sono troppi i soldi che la credulità umana muove da sempre, e per sempre ci sarà qualcuno che sfrutterà questo per arricchirsi.

Un pò come fanno i maghi, sanno che tanto c'è sempre qualcuno che crederà alle loro profezie e quel qualcuno paga per un qualcosa che non ha materia.

Pertanto, per risopondere alla tua domanda, ti dico: si, se non ci fosse stato cristo, di certo avresti creduto e pregato in nome di un altro profeta. Se ci pensi però la risposta te la sei data da solo, le leggi di dio sono in realtà semplici leggi per una convivenza civile e pacifica, di certo pensate da uomini.
Inviaggio
2008-02-22 22:23:47 UTC
Se non ci fosse stato Gesù apparterresti probabilmente ad un'altra chiesa, ad un altro credo, forse saresti mussulmano, forse buddista o semplicemente ateo. Certo è che il senso di religiosità è un istinto naturale proprio della natura umana. Quindi non sarebbe cambiato nulla. Ti saresti posto le domande che ti poni con un altro credo.
gio depa
2008-02-23 10:13:22 UTC
Il vostro ragionamento riguardo i 10 comandamenti non fa una piega, effettivamente qualsisi società civile anche atea li adotta nei propri regolamenti di base, però non vorrei che questo serva poi ad incrementare la considerazione verso altre religioni che magari hanno comandamenti ai nostri occhi un pò bizzarri e che magari assumono un certo fascino mistico solo perchè vanno contro le leggi del reciproco rispetto e dell'umana convivenza
Davide P
2008-02-24 19:35:40 UTC
Si.

Adoreresti un altro "messia". Mettendo in conto che senza il cristianesimo, l'islam non sarebbe andato comunque più in la della spagna, è molto probabile che il sostituto ideale di Cristo sarebbe stato Mitra.

Il Mitraismo è stata una delle religioni concorrenti del cristianesimo nell'Impero ed è stata quella che ha dato "più filo da torcere" al vescovo di Roma.

Mitra è un'antica divinità, di cui il più antico riferimento conosciuto del nome Mitra si trova su una iscrizione di un trattato, risalente approssimativamente al 1400 a.C., stipulato tra gli Ittiti ed il Regno hurrita di Mitanni nell’area sud-occidentale del Lago Van. Il trattato è garantito da cinque dei Indo-Iranici: Indra, Mitra, Varuna e i due cavalieri, gli Ashvin o Nasatya. Gli Hurriti erano guidati da una casta aristocratica guerriera che adorava questi dei.



Venne praticata nell’Impero Romano, a partire dal I secolo a.C., per raggiungere il suo apogeo tra il III ed il IV secolo, quando fu molto popolare tra i soldati romani. Il Mitraismo scomparve come pratica religiosa in seguito al decreto Teodosiano del 391, che mise al bando tutti i riti pagani, e apparentemente si estinse poco più tardi.



Fu una religione misterica di iniziazione, al pari dei misteri eleusini, non basata su un corpo di scritture rivelate. Questo culto attirò l'attenzione del mondo romano soprattutto per le sue concezioni misteriosofiche, che ruotavano intorno all'idea dell'esistenza dell'anima e della sua possibilità attraverso le sette sfere planetarie all'aeternitas.



Nonostante la religione facesse professione di universalismo, questo culto escludeva le donne e fu praticato soprattutto dai militari e, in parte, da "burocrati" e amministratori.



Il centro del culto ed il luogo di incontro dei seguaci era il mitreo, una cavità o caverna naturale adattata, di preferenza già utilizzata da precedenti culti religiosi locali, oppure un edificio artificiale che imitava una caverna. I mitrei erano luoghi tenebrosi e privi di finestre, anche quando non erano collocati in luoghi sotterranei. Quando possibile, il mitreo era costruito all’interno o al di sotto di un edificio esistente.



In ogni tempio mitraico, il posto d’onore era occupato da una rappresentazione del dio Mitra, in genere raffigurato nell'atto di uccidere un toro sacro, (tauroctonia).



Mitra è anche descritto a volte come un uomo nato, o rinato, da una pietra (la 'petra genitrix), intorno alla quale è attorcigliato il serpente Ouroboros. Secondo lo scrittore Porfirio la caverna descritta nella tauroctonia rappresenterebbe un immagine del cosmo, e quindi la roccia sarebbe il cosmo visto dall’esterno.



Uno dei motivi centrali del Mitraismo è il mito del sacrificio di un toro sacro, creato dalla divinità suprema Ahura Mazda, che Mitra uccide nella caverna, secondo quanto consigliato da un corvo, mandato da Ahura Mazda. In questo mito, dal corpo del toro morente spuntano piante, animali e tutti i frutti della terra. La figura del dio aveva anche una valenza di mediatore tra l’Uomo e il Dio supremo del mondo superiore ed inferiore.



Sulla base delle teorie di James Frazer, il Mitraismo è stato classificato come una religione misterica che adorava una divinità che resuscita dopo la morte, comparabile ad Iside o la Persefone-Demetra dei misteri eleusini.



Gli imperatori romani nel III secolo incoraggiarono il Mitraismo, per il supporto che esso offriva alla natura divina dei monarchi. Mitra divenne perciò datore di autorità e vittoria alla casa imperiale. Dal tempo di Commodo, che partecipò ai misteri mitriaci, seguaci del culto si trovavano in tutte le classi della società.



L’importanza del culto nella città di Roma è testimoniata dall’abbondanza dei resti monumentali: più di 75 statue, 100 iscrizioni mitraiche, oltre a resti di templi ed altari in ogni parte della città e nel suburbio. Un mitreo ben conservato del secondo secolo, con altare e panchine di pietra, originariamente costruito al di sotto di una casa romana (com’era pratica comune), sopravvive nella cripta sopra la quale fu costruita la chiesa di San Clemente.



È possibile che esistano connessioni tra Mitraismo ed Cristianesimo, come farebbero supporre alcune similitudini tra le due religioni, quali la celebrazione del Natale il 25 dicembre, l'esistenza di Paradiso e Inferno, e altre credenze simili tra la nascita di Gesù e quella di Mitra.



Una delle leggenda a suo riguardo narra che il dio decide di venire al mondo incarnandosi nel ventre di una vergine, e vede la luce in una grotta. I festeggiamenti per la sua nascita avvenivano il 25 dicembre (la Chiesa ha accettato solo nel IV secolo, più o meno nel 335 d.C., tale data come effettiva data di nascita di Cristo) e, sempre secondo la leggenda, Mitra avrebbe abbandonato il mondo terreno per tornare in cielo 33 anni dopo essersi incarnato. Il culmine delle cerimonie a lui dedicate era un banchetto a base di pane (prodotto a partire dal grano, cioè dal midollo del toro) ed acqua (o forse vino, prodotto dall'uva, cioè dal sangue del toro). Anche in questo caso, la somiglianza con il rito cristiano dell'eucarestia è molto spinta.



Tra l'altro bisogna anche ricordare che il caratteristico copricapo dei Vescovi Cattolici si chiama "Mitra".

Segno evidente dell'importanza della vittoria del cristianesimo contro questo avversario.


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