Domanda:
Ciliegi e samurai....?
Drake
2010-07-04 14:33:11 UTC
salve,
volevo sapere come mai gli alberi di ciliegio giapponesi sono associati ai samurai?
Grazie in anticipo per la risposta
Quattro risposte:
Gorthaur I
2010-07-04 14:40:13 UTC
Oggi assunto a simbolo di tutte le arti marziali, venne adottato dai samurai quale emblema di appartenenza alla propria classe. classica del guerriero il ciliegio rappresenta insieme la bellezza e la caducità della vita: esso, durante la fioritura, mostra uno spettacolo incantevole nel quale il samurai vedeva riflessa la grandiosità della propria figura avvolta , ma è sufficiente un improvviso temporale perché tutti i fiori cadano a terra, proprio come il samurai può cadere per un colpo di spada infertogli dal nemico. Il guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia non come un fatto negativo ma come l' unica maniera onorevole di andarsene, rifletté nel fiore di ciliegio questa filosofia. Un antico verso ancora oggi ricordato è "hana wa sakuragi, hito wa bushi" che tradotto significa "tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".
Atlius
2010-07-06 09:35:04 UTC
Nonostante tutte le risposte qui siano molto suggestive e non lo nego, la ragione, mi spiace deludervi, è un'altra ed è la pura verità perciò puoi credermi visto che studio alla facolta di Studi Orientali de La Sapienza a Roma.

Il palazzo dell'imperatore giapponese a Edo (Tokyo) aveva al suo interno un enorme numero di ciliegi per le ragioni che gli altri ti hanno elencato, dato che era considerato il signore di tutti gli alberi, e quando un Samurai moriva in battaglia servendo l'imperatore o un signore feudale fedele all'imperatore si diceva che la sua anima diventasse un fiore su un ciliegio dell'imperatore.....

Lo stesso valse nella seconda guerra mondiale per i Kamikaze, anche loro si dice che siano diventati degli splendidi fiori dei ciliegi del giardino imperiale......
TotenKopf - Umbra et Pulvis
2010-07-05 12:34:56 UTC
Per il samurai il ciliegio ha sempre avuto un significato speciale. Gli splendidi fiori d’un rosa acceso di questo albero rappresentavano la bellezza e la fragilità della vita. Così, il samurai, quando il ciliegio era in piena fioritura, vedeva in esso riflessa la propria figura, maestosa e grandiosa, nell’armatura, sentendosi simile a quest’albero persino quando le intemperie ne portavano via tutti i fiori. Come i fiori del ciliegio cadevano in terra, così anche il samurai poteva cadere per mano del proprio avversario.

Un’immagine molto poetica, insolita per dei guerrieri, ma non per i Samurai, i quali non erano semplici guerrieri, ma dei filosofi, poeti portatori di morte. La loro vita, basata sulla contemplazione della natura , e il loro mestiere, basato sulla contemplazione di se stessi, era una via al raggiungimento della perfezione. Un antico detto recita "hana wa sakuragi, hito wa bushi" ossia "Il migliore tra i fiori è il ciliegio, il migliore tra gli uomini è il guerriero."

Coincidendo con l’equinozio di primavera, la fioritura del ciliegio rappresenta la rinascita, il rinnovamento, la forza vitale insita in tutte le cose di questo mondo. Un simbolo di vita, dunque, ma anche del suo naturale “opposto”: il fiore di ciliegio, appena raggiunge il massimo del suo splendore, si stacca e muore, viene portato via dal vento e con esso si disperde. La vista di un ciliegio in fiore è davvero emozionante: fa emergere prepotentemente nel nostro animo sentimenti apparentemente contraddittori, di gioia ma anche di sgomento, di smarrimento. Il fiore di ciliegio è testimone del fatto che la vita è un dono meraviglioso, ma anche che dura poco. Si narra che il colore dei fiori del ciliegio in origine fosse candido ma che, a seguito dell’ordine di un imperatore di far seppellire i samurai caduti in battaglia sotto gli alberi di ciliegio, i petali divennero rosa per aver succhiato il sangue di quei nobili guerrieri. Anche quelli che, tra i samurai, secondo il loro codice d’onore, decidevano di suicidarsi, sembra fossero solito farlo proprio sotto gli alberi di ciliegio. Le nostre paure più profonde, variamente camuffate, trovano origine in quella che forse è la più grande di tutte le paure: la paura della morte. Tema ben noto ai guerrieri samurai, educati alla concezione non dualistica di vita-morte. Nell’etica del bushido - letteralmente, la via (do = via, metodo) del guerriero (bushi = cavaliere feudale giapponese) - che non è una religione o una filosofia, ma un vero e proprio stile di vita, la sensibilità del bushi, la sua capacità di commozione, costituisce al tempo stesso la forza del suo braccio e del suo cuore. Il guerriero è consapevole che è solo di passaggio sulla terra, e che il suo vivere è magnifico quanto effimero, esattamente come un fiore di ciliegio. Spero di esserti stato d'aiuto.
anonymous
2010-07-05 09:54:45 UTC
quoto quello sopra di me


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