Domanda:
alla conclusione della seconda guerra mondiale come si sviluppano i rapporti tra unione sovietica e stati unit
Beatrice U
2008-06-13 11:26:25 UTC
alla conclusione della seconda guerra mondiale come si sviluppano i rapporti tra unione sovietica e stati unit
Cinque risposte:
anonymous
2008-06-14 17:47:36 UTC
Si scioglie subito la grande coalizione che aveva visto usa e urss combattere insieme contro la germania, poichè una volta eliminato il nazismo non c'erano altre affinità ideologiche che potessero tener su un'alleanza e inoltre gli usa temevano la tendenza imperialista dell urss (che si era circondata un 2 anni di pesi satelliti)

Il 47 è l'anno d'inizio della guerra fredda con il



-PIANO MARSHALL: gli usa avrebbero finanziato la ricostruzione dei paesi europei in cambio dell'allontanamento politico dall'urss. poi la



-DOTTRINA TRUMAN, detta anche "del contenimento": avvertiva l'urss che se avesse tentato un'ulteriore espansione gli usa si sarebbero opposti con la forza, che a quel tempo significava la bomba atomica. inizià il gelo vero e proprio tra le 2 potenze. la prima crisi viene in Germania con la



-CRISI DI BERLINO 48-49: la germania era stata divisa in 2 parti:filo-occidentale a ovest, filo-sovietica a est. Berlino(nella zona est)era stata a sua volta divisa in 2 parti, sempre con lo stesso criterio. Per 6 mesi l'urss chiude i collegamenti che, attraverso la germania est, arrivavano da berlino alla germania ovest, cosicchè gli usa e gli alleati dovettero rifornire berlino ovest con gli aerei per tutti quei mesi, sotto un clima di minacce reciproche e timori per l'uso della bomba atomica. l'altro momento di crisi è la



-GUERRA DI COREA 50-53: la corea era colonia giapponese, ma nella seconda g.m. viene occupata da urss(a nord) e usa(a sud)e quindi dopo la guerra la corea avrà dei governi nazionali ma legati alle uno all urss e l'altro agli usa. nel 50 la corea del nord invade il sud e gli usa intervengono secondo la "strategia del contenimento" a fianco del sud, e l'urss a fianco del nord,ma per evitare il conflitto nucleare si fa la pace 3 anni dopo, che ristabilisce la divisione nord-sud. nel 53 c'è una distensione perchè muore stalin e krushev riprende il dialogo con gli usa, ma nel 56 tutto ciò si rivela un'illusione; lo dimostra l'



-INVASIONE DELL'UNGHERIA '56: l'ungheria si voleva sottrarre all'alleanza militare con l'urss (patto di varsavia) ma viene invasa e il leader ucciso per riottenere il controllo. gli usa capiscono che non ci può essere dialogo. contemporaneamente c'è la



-CRISI DI SUEZ 56: Nasser, leader egiziano, nazionalizza il canale di suez, controllato prima da inglesi e francesi. questi si accordano con israele (nemica dell'egitto dalla sua nascita) per riprendere il controllo; seguendo i piani, israele attacca l'egitto e francia&inghilterra intervengono per fare da pacificatori, ma è chiaro il loro intento: cosi l'urss minaccia l'intervanto a favore di nasser, e gli usa gli intimano a francia&ingh di andarsene e di lasciare suez a nasser x timore dell intervanto nucleare dell'urss.



-CRISI MISSILISTICA DI CUBA '62: a cuba ha trionfato la rivoluzione tre anni prima ed è quindi vicina all'urss, che prova nel 62 a trasportare via nave dei missili per rendere operative le basi a cuba puntate verso gli usa. gli usa lo scoprono quando le navi sovietiche sono già partite e minacciano che se non faranno dietrofront entro un certo punto faranno partire la bomba atomica. le navi urss rientrano, ma solo dopo 13 giorni in cui tutto il mondo ha avuto paura.



-GUERRA DEL VIETNAM 64-75: il vietnam dopo la seconda g.m. inizia una guerriglia x liberarsi dei francesi, che nel 54 se ne vanno, e si crea a nord un regime comunista e a sud uno filo-occidentale. Il nord invade il sud (tutto come la corea!) e gli usa entrano gradualmente in guerra, prima solo mandando tecnici militari( con eisenhiwer e kennedy) poi affiancando con l'esercito la corea del sud, a partire dal 64 con johnson(ecco perche quello è l'inizio ufficiale della guerra). ma nel 68 l'opinione pubblica americana si rivela contro questa guerra e vince le elezioni nixon, che inizia il rientro a casa dell'esercito. nel 75 il nord annetterà il sud senza l'ostacolo americano. In tutta la guerra l'urss non scenderà mai in campo, quindi non è giustificabile secondo la dottrina truman.



-FINE G.FREDDA: nell 85 va al potere gorbaciov che inizia una serie di riforma e si dimostra aperto, lascia liberi i paesi satelliti che diventano demicratici e apre il dialogo con gli usa di reagan. Inizia il disgelo che sarà definitivo con la caduta dell'unione sovietica nel 91.



ho cercato di essere sintetica, se ti serve una spiegazione più lunga te l'hanno già data,ma cmq ci sono tutte le cose fondamentali qui. ciao!
anonymous
2008-06-14 12:20:59 UTC
Terminata la seconda guerra mondiale tra Stati Uniti e Unione Sovietica scoppiò la guerre fradda: conflitto politico e ideologico tra i blocchi occidentale e orientale, guidati rispettivamente da Stati uniti e Unione sovietica dopo la seconda guerra mondiale, così chiamato secondo una formula inventata dal grande giornalista statunitense Walter Lippmann per sottolinearne il carattere non dichiarato e incruento. Oltre alla volontà di affermare la propria egemonia su scala planetaria, i due grandi paesi incarnavano modelli politici, sociali ed economici opposti. Da parte sovietica rimaneva la convinzione che il conflitto tra Gran Bretagna e Germania fosse stato solo un episodio secondario delle rivalità interne alle potenze imperialistiche e che la guerra tra mondo capitalista e mondo comunista dovesse ancora venire. Il possesso della bomba atomica da parte degli Usa, dimostrato tragicamente a Hiroshima, alimentava inoltre una sensazione di inferiorità strategica, cui l'Urss reagiva mantenendo la mobilitazione di un numero imponente di divisioni pronte ad aggredire l'Europa occidentale. In quegli anni, l'avanzata sovietica in Europa orientale (1946-1948) e, più tardi, l'appoggio ai comunisti cinesi (1946-1949) e la guerra di Corea (1950-1953) sembrarono iniziative dominate dall'esigenza dell'Unione sovietica di creare intorno a sé una zona di rispetto sulla quale combattere un'eventuale guerra, risparmiando il proprio territorio nazionale. Questo consolidamento sovietico indusse il governo degli Stati uniti a adottare la strategia che, durante l'amministrazione del presidente democratico Harry Truman (19451952), prese il nome di containment (contenimento). La linea del contenimento, fondata sulla superiorità americana nei mari e nei cieli, fu applicata con successo nel Mediterraneo orientale e nel medio Oriente ed ebbe la sua formulazione definitiva nella dottrina Truman (1947): impegno americano a difendere i popoli liberi contro i tentativi di asservimento e contrapposizione di due modi di vita, quello democratico occidentale difeso dagli Stati uniti e quello oppressivo del comunismo sovietico. Il contenimento non doveva quindi limitarsi ad arginare l'Urss, ma voleva combattere l'influenza comunista in Europa occidentale (in particolare in Francia e in Italia, dove agivano forti partiti comunisti). Su pressione degli Usa, i ministri comunisti furono estromessi dai governi di coalizione in Francia, Italia e Belgio. L'egemonia degli Usa sull'Europa occidentale, già solidamente impostata dalla strapotenza industriale sfoderata nello sforzo bellico e ratificata con gli accordi di Bretton Woods (1944) che avevano riorganizzato il sistema monetario internazionale intorno al dollaro e che erano stati rifiutati dall'Urss, fu abilmente confermata dall'attuazione del piano Marshall. I princìpi esposti nella dottrina Truman contribuirono a creare negli Usa un clima di isterismo anticomunista che portò all'esplosione del maccartismo e condizionò pesantemente le scelte di politica estera, oltre che interna, statunitense. La politica di containment istituzionalizzò quella che era stata definita nel 1946 da Churchill la "cortina di ferro", cioè la linea di separazione che dal Baltico all'Adriatico divideva i due blocchi irrigidendo le posizioni. La replica dell'Urss consistette infatti nell'accentuare la subordinazione dei paesi dell'Europa orientale, trasformandoli in satelliti della propria strategia economica e politica. In Germania, la questione di Berlino (1948-1949) ebbe come conseguenza immediata la creazione di due stati separati, la Repubblica federale tedesca, con capitale Bonn, e la Repubblica democratica tedesca, con capitale Berlino (in realtà Pankow). Il timore, anche volutamente fomentato per ragioni interne, di un possibile attacco sovietico spinse le potenze occidentali a stipulare il Patto atlantico (aprile 1949) e quindi a istituire la Nato (1950). A loro volta i paesi del blocco orientale, confortati dalla messa a punto della bomba atomica sovietica (1949), risposero con il Patto di Varsavia (1955). La tensione, culminata nel sanguinoso conflitto coreano, che fece profilare il rischio di una terza guerra mondiale combattuta con le bombe atomiche, spinse l'amministrazione repubblicana Eisenhower, succeduta a quella Truman, a irrigidire il suo atteggiamento nei confronti dell'Urss, e a propugnare la dottrina del roll-back (spinta all'indietro), per la quale alla minaccia di espansione sovietica bisognava rispondere con una strategia di rappresaglia massiccia, fino all'impiego delle armi nucleari. La fase più acuta della guerra fredda si esaurì nella seconda metà degli anni cinquanta, quando il disgelo seguito in Urss alla morte di Stalin (1953) aprì le speranze di distensione. La progressiva crescita dei rispettivi arsenali nucleari impose anzi alle due superpotenze di trovare una qualche forma di coesistenza pacifica, anche grazie alla consapevolezza che la situazione all'interno dell'area orientale (soprattutto dopo il fallimento delle rivolte a Berlino e a Pozna nel 1953 e in Ungheria nel 1956) e di quella occidentale (dove i partiti comunisti erano ovunque ridotti all'impotenza o all'opposizione parlamentare) fosse ormai stabilizzata. Anche negli anni sessanta, tuttavia, non mancarono momenti di grande tensione tra le due superpotenze, come l'incidente dell' U2 (aereo spia americano abbattuto nel cielo sovietico nel 1960) o la crisi dei missli a Cuba (1962); spesso gli scontri furono trasferiti nel Terzo mondo, dove le contraddizioni conseguenti alla decolonizzazione creavano spazi per l'intervento delle due superpotenze. Sullo scenario internazionale emergevano inoltre altri soggetti politici come la Cina o la Comunità economica europea, la cui presenza attenuava la rigidità del confronto bipolare; d'altra parte all'interno dei due blocchi sorgevano movimenti centrifughi e richieste di autonomia (nella Francia gollista, in Cecoslovacchia) che rendevano più articolati i rapporti reciproci.
T-34
2008-06-14 08:55:38 UTC
aprire un libro di storia nn ha mai ucciso nessuno,cmq contropposizione dell'occidente capitalista all'est europa comunista con rischio di guerra atomica,guerra del vietnam,guerra in corea,regimi fascisti in sud america,corsa per arrivare sulla luna e tante altre cose
anonymous
2008-06-14 05:56:27 UTC
Furono piuttosto tesi....guerra fredda....blocco di Berlino....contrapposizione Nato - Patto di Varsavia...
Magicaluna
2008-06-13 11:32:01 UTC
Direi che furono un pò freddi..........



Fu definita guerra fredda la situazione di conflitto non bellico che venne a crearsi tra due blocchi internazionali, generalmente categorizzati come Ovest (gli Stati Uniti d'America, gli alleati della NATO ed i Paesi amici) ed Est (l'Unione Sovietica, gli alleati del Patto di Varsavia ed i Paesi amici) tra la fine della seconda guerra mondiale e l'ultimo decennio del Novecento (circa 1945-1990).



Tale tensione non si concretizzò mai in un conflitto militare vero e proprio, tale da comportare una contrapposizione bellica su vasta scala tra Est e Ovest: la presenza di armi nucleari nei rispettivi arsenali avrebbe reso irreparabile per il pianeta un'eventuale aggressione e la relativa reazione.


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