Domanda:
Che Guevara, un eroe della sinistra?
anonymous
2010-05-17 17:09:42 UTC
Che Guevara, da assassino a icona pacifista del capitalismo occidentale
"Tengo una remera del Che y no sé por qué". Ho una maglietta del Che e non so perché. E' uno slogan argentino davvero molto efficace per sintetizzare il bell'articolo di Alvaro Vargas Llosa uscito su The New Republic e prontamente tradotto dal Corriere della Sera. L'articolo si intitola The Killing Machine (qui la trad. it.), ed è una severa critica al mito del Che, che non solo ha fatto poco contro il capitalismo (tanto da diventarne un'icona), ma ha anche ucciso molti innocenti in nome della "sua" rivoluzione. Quando Eutimio Guerra venne accusato di aver venduto delle informazioni, il Che gli sparò in testa: "Ho risolto il problema con una calibro 32, nella parte destra del cervello... Ciò che apparteneva a lui ora era mio". E quando Fidel Castro gli affidò la direzione del carcere di La Cabaña, Ernesto Guevara non lo deluse: dopo processi sommari, in cui la sentenza era automaticamente confermata in appello, i detenuti venivano fucilati. Anche sette a notte. Javier Arzuaga, cappellano del carcere, ex prete cattolico, ricorda così la sua esperienza: "C’erano circa ottocento prigionieri in uno spazio capace di contenerne non più di trecento: ex militari e poliziotti dell’era di Batista, giornalisti, qualche uomo d’affari e alcuni commercianti. Il tribunale rivoluzionario era formato da uomini delle milizie. Che Guevara presiedeva la Corte d’appello. Non ha mai annullato una sentenza. Visitavo il braccio della morte nella Galera de la muerte. Si sparse la voce che ipnotizzavo i prigionieri perché molti restavano calmi, così il Che diede l’ordine che fossi presente alle esecuzioni. Dopo la mia partenza in maggio furono eseguite ancora molte sentenze, io vidi 55 esecuzioni. C’era un americano, Herman Marks, evidentemente un ex carcerato. Lo chiamavamo "il macellaio" perché provava piacere a dare l’ordine di sparare. Difesi davanti al Che la causa di numerosi prigionieri. Ricordo in particolare il caso di un ragazzo, Ariel Lima. Il Che non si smosse. Né cambiò idea Fidel, al quale feci visita. Rimasi così sconvolto che alla fine del mese di maggio 1959 mi fu ordinato di lasciare la parrocchia di Casa Blanca, dove si trovava La Cabaña e dove avevo celebrato la messa per tre anni. Andai a curarmi in Messico. Il giorno che partii, il Che mi disse che ciascuno di noi aveva tentato di portare l’altro dalla propria parte, invano. Le sue ultime parole furono: "Quando ci toglieremo le maschere, ci ritroveremo nemici".

Questo era Ernesto "Che" Guevara. Oggi il suo volto campeggia su bandiere, magliette, accendini, bandane e persino su uno Swatch! E' uno dei volti con cui le "multinazionali capitaliste" più si arricchiscono, è un'icona assolutamente globalizzata, è l'icona del guerriero che non esita a sparare in fronte a un traditore. Eppure, il Che, è l'idolo di migliaia di giovani e giovanissimi no-global e pacifisti. E' il personaggio storico più raffigurato alle manifestazioni pacifiste, quelle all'insegna della "pace senza se e senza ma". Non Gandhi, ma Che Guevara. Non Martin Luther King o Albert Schweitzer. No: Ernesto Che Guevara il guerriero.
La ragione è ovvia: Che Guevara, insieme a Castro, è il simbolo della Revolución Cubana, mito fondativo della sinistra radicale e grande sogno che non tutti ancora hanno riconosciuto essere quello che è: un incubo.
"Cuba me ha defraudado", ha scritto un paio d'anni fa il grande ex amico della Revolución castrista José Saramago. "D'ora in avanti Cuba andrà per la sua strada. Io mi fermo qui". Il Nobel non aveva mandato giù l'arresto di settanta persone per reato d'opinione e soprattutto l'esecuzione di tre giovani dissidenti, uccisi sulla pubblica piazza dopo un processo definito, persino dallo stesso regime castrista, "sommario".

Saramago è stato coraggioso. Non è facile tagliare le proprie radici, e non c'è dubbio che Cuba, la Revolución, Fidel e il Che lo siano (state) per molti. Ad esempio per Gianni Minà che, insieme a Maradona, è rimasto uno dei pochi amici di Fidel a fare notizia. Minà ha sempre negato che a Cuba qualcosa andasse storto, e anzi ha più volte accusato gli Stati Uniti di ogni nefandezza. Minà vede la CIA ovunque, e se accade qualcosa di oscuro a Cuba, spiega che dietro ci sono i servizi segreti americani. Addirittura, secondo una recente "sparata" di Minà, persino Reporters sans frontières denuncerebbe la situazione cubana perché al soldo degli americani. Il fondatore Robert Ménard ha liquidato il "caso Minà" con una lapidaria analisi: "Il problema di Cuba è che è l'unica dittatura al mondo che trova sostenitori nei Paesi democratici, anche tra autorevoli esponenti dei media". In Italia, Cuba ha sostenitori anche in Parlamento, come Cossutta, Diliberto e Rizz
Tredici risposte:
Simone Biagini
2010-05-18 03:00:14 UTC
Ma sciacquatevi la bocca prima di parlare del Che. State parlando di un uomo che ha abbandonato il proprio paese, la propria carriera nascente di medico per andare in una terra straniera, a combattere per gente straniera in nome di un ideale di internazionalismo, di uguaglianza e di fratellanza. Ha combattuto in Congo, ha trionfato a Cuba e nonostante questo ha preferito rinunciare alla carica di ministro per proseguire la propria missione, andando a morire per la causa in Bolivia; è morto senza lasciare alcuna eredità ai propri cari, se non un'enorme eredità morale che emanava dal suo esempio. Ce ne fossero stati milioni come lui vivremmo in un mondo migliore. Il giorno che potrete annoverare una persona così tra i vostri punti di riferimento dovrete ringraziare il cielo!!!
anonymous
2010-05-17 17:13:17 UTC
idiòta, che guevara ha combattuto per rovesciare delle dittature.

ha combattuto per il popolo.

capra ignorante.

guardati piuttosto il tuo premier che va con le minorenni.
IPO
2010-05-17 17:17:12 UTC
Fammi capire una cosa...



Il fatto che Che Guevara in un contesto di guerra abbia ucciso degli uomini, in cosa lo rende diverso da Garibaldi, da Cesare, da Napoleone, da tutti i soldati di questo mondo che combattono per una causa?



E, anche ammettendo che il Che fosse un farabutto, questo implica forse che Silvio sia una persona perbene?



O forse, non potendo parlare bene del tuo capo, riesci solo a denigrare gli altri?
anonymous
2010-05-17 17:13:33 UTC
Non ho letto neanche una riga, perchè pur essendo di sinistra me ne frego del Che, volevo solo ricordare una frase del buon Silvio riferita a Mangano, boss mafioso del nostro bel Paese: "Mangano, un eroe"
Jack the ripper
2010-05-17 23:15:03 UTC
Lei è solo un buffone.

Che Guevara non è un'eroe della sinistra, perché la sinistra esiste solo in italia. Il Che rappresenta la lotta contro il tiranno, contro il dittatore, e non mi meraviglio che persone come lei vogliano screditarne l'immagine, la forza e, soprattutto, gli ideali in un momento simile.

Ma come farle capire certe linee morali....?

Se pensa che mi interessi realmente l'opinione di un'individuo che ha il coraggio di schierarsi col pdl nonostante tutto quello che adesso sta accadendo, si sbaglia di grosso.

Per quanto mi riguarda, le suggerisco di farsi un lavaggio di coscienza, e se non le risolve il problema, anche di cervello.

Spero, a mai più rivederla.
io os di sapere
2010-05-17 17:40:13 UTC
ma cosa stai dicendo...? nel 1959 c'è stata la caduta della dittatura di Batista e così come da noi dopo la fine del fascismo ci furono arresti e anche esecuzioni sommarie sia da parte dei citttadini che delle autorità per eliminare quelle persone che in seguito potevano rappresentare un pericolo per il paese . Questo è normale, si fa ovunque!!

Poi possiamo discutere a fondo su cos'è Cuba .. , anche su perchè un argentino aiutò un popolo straniero a disfarsi di un dittatore, c'è da chiedersi perchè mai i nostri soldati sono all'estero ad uccidere? Forse in loro c'è un qualcosa di Che Guevara?

Del resto Fidel, il Che non erano comunisti..erano intellettuali di centro , borghesi..., con tanti sogni di eguaglianza , come tanti . Eppure, sappiamo che fu l'embargo a spingere Cuba verso i paesi non alineati , verso i paesi sud americani e in seguito verso URSS. Il Che divenne con la forza , con la sua icona un mezzo per aiutare Cuba.
anonymous
2010-05-18 06:37:42 UTC
Olè,è venuto il genio di turno...ma fammi il piacere.Anche gesù Cristo allora è di sinistra(come hanno affermato certi beoti ignoranti che non hanno nulla di meglio da fare).Che amarezza!!
?
2010-05-18 05:09:47 UTC
Purtroppo la maggiorparte delle persone non riesce ancora a comprendere che per sgominare la tirannia e portare la giustizia in questo mondo,bisogna lottare e in certi casi uccidere gli oppressori come fece Che Guevara.Io vedo la figura storica di Gesù,indipendentemente dal credere o meno se sia figlio di Dio,e quella di Che Guevara molto simili su certi aspetti:Entrambi hanno prodigato la loro intera vita per favorire l'uguaglianza tra gli uomini.Tuttiavia se Gesù,inteso come personaggio storico e non religioso, predilisse raggiungere il suo scopo tramite l'amore reciproco;Che Guevara invece fu più realista e comprese di poter giungere al compimento del suo nobile ideale solo attraverso una rivoluzione armata.
?
2010-05-17 17:16:22 UTC
Bel papiello a tratti vergognosamente inconcludenti e in altri dignitosamente plausibili!!!



50 e 50!!!!
Flavio
2010-05-18 02:54:46 UTC
Interessante articolo. Non sapevo queste cose. Alcuni utenti ti hanno criticato perche' hai infangato il loro mito: immaginavo, anche se non avevo conferma, che il Che non fosse altro che uno di quei fanatici rivoltosi che di tanto in tanto fanno clamore per le loro lotte contro il potere. Non diverso dai tanti capitani di ventura che alla testa dei loro eserciti di briganti infestavano l'Italia del Cinquecento, al soldo quando dei francesi, quando degli spagnoli e quando delle varie signorie.



Ho sentito accostare il Che con Garibaldi! Garibali ha consegnato un regno a Vittorio Emanuele, facendo sollevare la popolazione senza instaurare un clima di terrore, lottando per gli ideali di un'Italia unita. Mai ha desiderato il potere e mai ha ucciso gratuitamente, checche' se ne dica. Aveva un regno nelle sue mani, ma l'ha consegnato. Chissa' cosa avrebbe fatto l'ignorante e facinoroso Che. Avrebbe sterminato la popolazione che gli si opponeva e saccheggiato le citta' per sfamare i suoi briganti.



Si e' accostato il Che a Napoleone e Cesare. Cesare ha fondato un impero la cui gloria, le cui istituzioni, leggi e lingua hanno costituito le basi della civilta' occidentale. Napoleone, con le sue sanguinose campagne e conquiste, ha diffuso gli ideali della rivoluzione francese in tutta Europa (e ci ha lasciato il Code Civile, modello per i successivi codici civili nazionali).

Il Che cosa ci ha lasciato? Cuba nelle mani di Fidel Castro, un popolo sofferente e povero che mendica per le strade alla ricerca di un pezzo di pane.
Gabriele1993
2010-05-18 09:17:04 UTC
ERA UN ******** DI SINISTRA.
dead bodies everywhere
2010-05-18 02:22:53 UTC
era un mercenario ne più ne meno..a cuba era dalla parte del popolo e in africa dalla parte dei capoccia..

tanto per mettere i puntini sulle i odio berlusconi dal più profondo del cuore
2010-05-17 17:24:27 UTC
ernesto cegavale era soltanto un cappellone comunista che si fumava le canne dalla mattina alle sera.. nn ha fatto nessuna rivoluzione


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Loading...