Domanda:
devo fare una ricerca su rossini, 10 punti al migliore?
anonymous
2008-02-28 14:50:40 UTC
s
Cinque risposte:
anonymous
2008-02-29 02:54:19 UTC
Gioachino Rossini o Gioacchino - all'anagrafe Giovacchino Antonio Rossini[1] - (Pesaro, 29 febbraio 1792 – Parigi, 13 novembre 1868) è stato un compositore italiano.



La sua attività ha spaziato attraverso vari generi musicali, ma è ricordato soprattutto come uno tra i più grandi operisti della storia. Alla sua figura è dedicato l'annuale Rossini Opera Festival organizzato nella sua città natale.



La prima parte della sua vita fu come uno dei suoi celeberrimi, travolgenti crescendo (compose la prima opera all'età di quattordici anni); poi - come per iniziare una seconda esistenza - vennero il precoce ed improvviso abbandono del teatro, la depressione e il ritiro nella pace della campagna parigina di Passy. Con molte pagine di musica ancora da scrivere.



L'opera di Rossini è tutelata dalla Fondazione Gioachino Rossini con sede in piazza Olivieri 5, a Pesaro.[

Nato tre mesi dopo la morte di Wolfgang Amadeus Mozart, il Cigno di Pesaro - come fu definito - impresse al melodramma uno stile destinato a far epoca e del quale chiunque, dopo di lui, avrebbe dovuto tener conto; musicò decine di opere liriche senza limite di genere, dalle farse alle commedie, dalle tragedie alle opere serie e semiserie.



La sua famiglia era di semplici origini: il padre - detto Vivazza, fervente sostenitore della Rivoluzione francese, era originario di Lugo e suonava per professione nella banda cittadina e nelle orchestre locali che appoggiavano le truppe francesi d'occupazione; la madre, Anna Guidarini, era nata ad Urbino ed era una cantante di discreta bravura.



Così il giovane Rossini trascorre gli anni della giovinezza o presso la nonna o in viaggio fra Ravenna, Ferrara e Bologna dove il padre era riparato nel tentativo di sfuggire alla cattura dopo il restauro del governo pontificio. Ed è proprio a Bologna, dopo aver appreso qualche rudimento dai fratelli Malerbi a Lugo, che si avvicina alla musica ed in particolare allo studio del canto (fu contralto e cantore all'Accademia filarmonica) e della spinetta presso Giuseppe Prinetti, suo primo maestro.



È il 1800 e Rossini ha otto anni; a quattordici (1806), si iscrive al Liceo musicale bolognese, studia intensamente composizione appassionandosi alle pagine di Haydn e di Mozart (è in questo periodo che si guadagna l'appellativo di tedeschino), mostrando grande ammirazione per le opere di Cimarosa e scrive la sua prima opera (Demetrio e Polibio, che sarà rappresentata però soltanto nel 1812).





Conosce Isabella Colbran, cantante lirica, maggiore di età, che sposerà anni dopo e da cui si separerà intorno al 1830.

A neanche vent'anni tre sue opere sono già state rappresentate e la quota, un anno dopo, salirà a dieci.

L'esordio ufficiale sulle scene era avvenuto nel 1810 al Teatro San Moisé di Venezia con La cambiale di matrimonio. Il lungo viaggio nel melodramma era iniziato.



Rossini ha composto opere per i maggiori teatri italiani ed europei. Il Guglielmo Tell - rappresentato a Parigi il 3 agosto 1829 con il titolo di Guillaume Tell - sarà l'ultima sua opera.



Un uomo da invidiare, parola di Stendhal

Gioachino Rossini è stato ed è molto amato anche all'estero; sulla sua figura sono stati scritti numerosi libri e biografie. Celeberrima, anche se - a detta di molti critici - del tutto inattendibile, è la Vita di Rossini scritta da Stendhal, quando il compositore aveva trentadue anni.



Si legge nella prefazione:



« È difficile scrivere la storia di un uomo ancora vivo ... Lo invidio più di chiunque abbia vinto il primo premio in denaro alla lotteria della natura ... A differenza di quello, egli ha vinto un nome imperituro, il genio e, soprattutto, la felicità. »





Sei movimenti del suo Stabat Mater furono scritti nel 1832 e il resto fu completato nel 1839, anno della morte del padre.

Il successo di quest'opera regge il confronto con i risultati ottenuti nell'opera lirica; ma è il silenzio comparativo che va dal periodo dal 1832 alla sua morte avvenuta nel 1868 che rende la sua biografia simile alla narrazione di due vite diverse: la vita del trionfo veloce ed immediato, e la lunga vita di isolamento, nella quale i biografi hanno immortalato il compositore.



Rossini, uomo dalle mille sfaccettature, è stato descritto dai numerosi biografi in molte maniere: ipocondriaco, umorale e collerico oppure preda di profonde crisi depressive, ma pure gioviale bon vivant amante della buona tavola e delle belle donne; spesso è stato ritenuto afflitto da pigrizia, ma la sua produzione musicale, alla fine, si rivelerà incomparabile (sebbene arricchita da numerosi centoni, brani musicati precedentemente e riutilizzati per nuove opere che il compositore prestava a sé stesso in una sorta di auto-plagio).



Tomba di Gioacchino Rossini al Père Lachaise fino al 1887Rossini smise di comporre per il teatro lirico all'età di trentasette anni, dopo il Guglielmo Tell, ritirandosi dalla mondanità a vita privata. Nonostante ciò continuò fino all'ultimo a comporre musica, per sé, per Olympe Pélissier, sposata in seconde nozze dopo la morte nel 1845 di Colbran, e per gli amici.



Tra le ultime opere composte occorre ricordare la versione definitiva dello Stabat mater (1841) ed innumerevoli brani di musica da camera, sonate e composizioni per pianoforte solo o con voce solista, come nel caso dei duetti Soirèes musicales (1835). Nella produzione dell'ultimo Rossini ci sarà inoltre spazio anche per quelli che egli stesso definì autoironicamente i suoi «Péchés de vieillesse», «semplici» (ma non bisogna credergli) «senili debolezze». L'"ultimo peccato mortale della sua vecchiaia", fu la Petite messe solennelle (1863) per «dodici cantori di tre sessi, uomini, donne e castrati», due pianoforte ed armonium.



L'autore di opere come Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola, Semiramide, Tancredi, La gazza ladra e Le Comte Ory (solo per citarne alcune) si spense per una forma tumorale nella sua villa di Passy, presso Parigi. I francesi - ma non solo - si stavano preparando a festeggiare il suo settantasettesimo compleanno.



Le sue spoglie furono tumulate nel cimitero parigino Père Lachaise e portate in Italia solo nel 1887, nove anni dopo la morte della Pélissier. Riposano nella basilica di Santa Croce, a Firenze.



Rossini ha lasciato ogni suo bene alla città natale, Pesaro, nella quale è attivo ancor oggi un importante Conservatorio a lui intitolato, fucina di nuovi talenti.

Molti storici della musica si sono interrogati sulle cause del suo ritiro. Probabilmente, all'origine di questa inaspettata scelta v'è l'incompatibilità tra Rossini e l'estetica romantica. All'esaltazione della forza trascinante del sentimento e l'identificazione coi personaggi, il pesarese contrappone, difatti, un settecentesco distacco razionale.



Molti critici hanno, comunque, fatto notare numerosi elementi romantici all'interno del suo Guglielmo Tell, come il soggetto storico-patriottico (la lotta per l'indipendenza degli Svizzeri dagli Austriaci nel XIV sec.), l'utilizzo di elementi folcloristici (come l'inserimento nell'organico orchestrale dei richiami svizzeri per le vacche, o ranz des vaches), e la grande importanza affidata al coro. Forse, Rossini, prima di andarsene, volle dimostrare che, se avesse voluto, avrebbe potuto dominare anche lo stile romantico.



Dai primi anni settanta ad oggi sta prendendo campo una rivalutazione delle opere del compositore pesarese, in particolare dei suoi melodrammi seri, una riscoperta che ha dato vita alla cosiddetta Rossini-renaissance.



I suoi capolavori, alcuni dei quali riportati in auge un paio di decenni prima con la interpretazione di Maria Callas, sia pure in edizioni tutt'altro che filologiche, sono rientrati ormai in repertorio e vengono rappresentati dai maggiori teatri lirici del mondo.



A Pesaro viene organizzato annualmente il Rossini Opera Festival: appassionati da tutto il mondo giungono appositamente per ascoltare opere del maestro eseguite filologicamente.



Rossini era un amante della buona cucina. Sin da bambino - secondo i suoi biografi - avrebbe fatto il chierichetto essenzialmente per poter bere qualche ultima goccia del vino contenuto nel calice del prete. Ma, lo si capisce facilmente, questa asserzione - pure riportata in passato - ha il sapore della leggenda che, nel tempo, si è costruita attorno ad un personaggio sicuramente dalle molte sfaccettature e ricco di ironica originalità.



Una delle frasi che gli vengono attribuite e che, per questo aspetto, meglio lo definiscono è quella secondo cui l'appetito è per lo stomaco quello che l'amore è per il cuore. Non conosco - soleva aggiungere - un lavoro migliore del mangiare.



Il compositore era spesso alla ricerca di prodotti di ottima qualità che faceva giungere da diversi luoghi: da Gorgonzola l'omonimo formaggio, da Milano il panettone, ecc.



Una delle ricette che Rossini amava di più è l'insalata che aveva personalmente ideato, composta da mostarda, limone, pepe, sale, olio d'oliva e tartufo.



Nel libro "Con sette note", di Edoardo Mottini, è scritto che un ammiratore - vedendolo così ilare e pacifico - chiese al maestro se egli non avesse mai pianto in vita sua: "Sì", gli rispose, "una sera, in barca, sul lago di Como. Si stava per cenare e io maneggiavo uno stupendo tacchino farcito di tatufi. Quella volta ho pianto proprio di gusto: il tacchino mi è sfuggito ed è caduto nel lago!"
anonymous
2008-02-28 21:17:12 UTC
gioacchino rossini nase a pesaro il 29/02/1792 figlio di un

syonatore dorchestra e di una cantante d.opera a scritto

delle opere che abcor oggi si ascoltano
annaluisa b
2008-02-28 15:20:17 UTC
Nacque nel 1792 a Pesaro . Suo padre, Giuseppe Rossini era un buon suonatore di corno ed era chiamato il Vivezza per il suo carattere estremamente gioviale. Quando Gioacchino aveva 5 anni, il padre subì una difficile crisi economica in quanto , pur lavorando per il governo, si dichiarava un “ardente repubblicano filo francese).

La madre non aveva un’istruzione musicale, però aveva fatto la cantante in molti teatri e poi era passata all’organizzazione di spettacoli teatrali.

Il piccolo Gioacchino fu quindi sempre a contatto con la musica e mosse i suoi primi passi proprio nei teatri lirici. I suoi veri studi musicali li compì a Bologna, a Lugo, ma il suo vero maestro fu Padre Angelo Tesei , allievo di Padre Mattei di cui Gioacchino divenne discepolo un po’ di mesi dopo, quando si iscrisse al Liceo Musicale Bolognese, dove seguì la scuola di contrappunto, di violoncello e di pianofort
anonymous
2008-02-28 14:54:34 UTC
http://it.wikipedia.org/wiki/Gioachino_Rossini

clicca qui e troverai cosa ti serve
anonymous
2008-02-28 14:54:09 UTC
ottima e sintetica questa:

http://guide.dada.net/musica_classica/interventi/2003/04/132333.shtml


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